Tuttifrutti

Radio FM 1976-2006: trent’anni di libertà d’antenna

Il 13 maggio si sono spenti i riflettori su uno dei più interessanti ed evocativi appuntamenti che Tricase abbia ospitato.
La prestigiosa cornice di Palazzo Gallone nella centralissima Piazza Pisanelli, ha dimorato nelle sue sale la mostra "1976-2006 Trent'anni di libertà d'antenna".
L'evento nazionale itinerante, medaglia della Presidenza della Repubblica, organizzato dal Comune di Tricase e patrocinato dalla Provincia di Lecce, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dei Beni Culturali, la Casa Editrice Minerva di Bologna, e del coordinamento di Mondoradio Tuttifrutti, ha avuto l'obiettivo di divulgare la storia trentennale della radio libera in Italia e in modo particolare, portare alla memoria le decine di emittenti salentine che hanno sottolineato il periodo più spregiudicato della libertà d'antenna.
La sala del Trono che già raccontava le vicende di una Tricase principesca ha aperto le sue porte di noce intarsiate ad una modernità tecnologica, un viaggio accattivante che attraverso foto, immagini, suoni, pannelli descrittivi e convegni, ha consacrato la " radio", che grazie a Guglielmo Marconi, nel 1901 "irradiò la prima trasmissione transoceanica che apriva la via alle comunicazioni su scala globale".
Bisognerà aspettare un ventennio per ascoltare KDKA, la prima emittente radiofonica da Washington, in Europa si affermò la BBC e nel 1924 in Italia nacque l'Uri, diventata in seguito EIAR e poi RAI.
La sete di notizie nel periodo bellico favorì il lancio della radio, come mezzo più potente per le comunicazioni al servizio delle esigenze umane.
Vennero dunque le radio libere che negli anni 70 spuntarono come funghi, le "radio pirata" seguite dai giovani, che lanciando in maniera tecnicamente rabberciata l'annuncio "Prove tecniche di trasmissione", fissavano nell'etere quei segnali, quelle voci quasi innaturali che lo standard FM avrebbe raccolto in una sorta di scala numerica modulata.
La sentenza della Corte Costituzionale del 1976 confermò la legittimità delle radio private e anche la Rai inizia un processo di ristrutturazione interna per adeguarsi alle nuove esigenze del pubblico e per affrontare la concorrenza.
Tuttavia il declino degli ascolti è davvero pesante: nel 1982 nascono i nuovi canali pubblici di Radio Stereo Uno e Radio Stereo Due sulle nuove frequenze FM e una riforma strutturale decisa favorisce una modernizzazione degli stili e un adeguamento ai tempi sul modello delle radio private.
Il 21 aprile, giornata d'apertura, sono intervenuti il Sindaco di Tricase Antonio Coppola, Roberto Mugavero della Minerva Edizioni, la dott.ssa Anna Montefalcone del CORECOM Puglia, il dott. Giovanni Cordoni di Mediasfera, caporedattore dell'Enciclopedia della Radio Garzanti, che ha seguito il lavoro di ricerca per la mostra e Lucio Del Casale editore di MONDORADIO.
Il tema ha rigurdato l'aspetto storico della radio, la comunicazione di massa, l'evoluzione tecnologica, la diffusione e la legislazione.
Per la sua importanza, la mostra nazionale si è fregiata anche della Medaglia d'Oro della Presidenza della Repubblica.
Il percorso dei primi vagiti delle radio libere che accomunavano quella spregiudicatezza di stare davanti ai microfoni e l'emozione tattile di suonare i vecchi vinili, è stato il punto focale dei convegni, come pure il fattore sociologico legato alla forza di fare notizia da parte dei giovani, con la ribellione dettata da un momento politico difficile in Italia, in una sorta di viaggio nella tecnologia, uno "stargate" che ha riportato nel presente la storia e le emozioni.
L'incontro successivo, quello più evocativo, legato alle persone e alle amicizie condivise in 30 anni, è stato una passerella di voci inequivocabili delle radio storiche, una rimpatriata che ha cancellato in un botto quel lasso di tempo così ampio: Dionisio Casto, titolare della 1ª Partita Iva di una testata radiofonica e di RADIO CAPO, prima emittente nel Salento, ha legato in maniera avventurosa la sua esperienza cominciata addirittura in una stalla; l'autocelebrazione di "una natività" in cui un altro protagonista come Oronzo Russo, avvalendosi del carisma di un giovane prete, allenatore di pallavolo sui campetti di Ugento, umile e un po' timoroso della notorietà, durante le lunghe dirette notturne, interloquiva con giovani traviati dalla droga e genitori disperati in cerca di poche parole che toccavano il cuore.
Oggi, col senno di poi, diciamo che quelle parole trasfuse al microfono erano "sante" e lo speaker era don Tonino Bello.
Visibilmente cambiati nell'aspetto, le voci di RADIO PIRATA Montesardo, Totò Piccinni e Donato Coppola raccontandosi mantenevano ancora fresco quell'entusiasmo di cui si erano foraggiati in passato; i vari editori rispolveravano le difficoltà dell'epoca nell'accaparrarsi la frequenza libera in quella dell'etere che era diventata una jungla, a cui si unirono anche, per molte, le difficoltà economiche che inevitabilmente portarono alla chiusura.
Sergio Martella, RADIO UNO TRICASE, ripercorreva gli anni 80 a cavallo di quell'indagine Audiradio che la consacrò 1ª nel Basso Salento unitamente agli eventi e manifestazioni musicali e sportive che animavano febbrilmente i numerosi collaboratori.
Costantino Nuzzo sottolineava l'importanza sociale e la valenza politica della sua RADIO SALENTO POPOLARE, denunciando la rapida trasformazione dell'economia e dello stile di vita: "non solo goliardia" dunque.
Gino Orlando ci ha raccontato della sua esperienza a Radio Luna Zenith con trasmissioni di grande impegno, anche con don Tonino Bello.
Vito Vergine anticipava i tempi con RADIO APULIA inserendola in un contesto imprenditoriale mentre Antonio Musio, attuale consigliere provinciale della Margherita, legava il suo nome a RADIO CAPO ITALIA e la nuova Radio Capo che rilevò e che continuò a lavorare sulla cronaca sportiva e politica.
Il punto d'arrivo è stata MONDORADIO, l'emittente di Lucio Del Casale, delle tante unica rimasta a trasmettere da Tricase.
Il puzzle di ricordi cancellava in poche ore le amarezze e le distanze che avevano tenuto tutti lontano per ragioni logistiche e la promessa di rivedersi era prossima all'incontro più esplicativo delle difficoltà e successi giornalistici: l'attore principale è stato mister Antonio Caprarica, corrispondente la Londra, Parigi e attuale Direttore GR RADIO RAI.
Per niente impacciato e sciolto come il rosa "pink panther" della cravatta molto british annodata sul vistoso colletto inamidato della camicia francese, ha catalizzato una sala gremitissima con una dialettica che solo un grande comunicatore e commentatore può trasmettere, narrando con dovizia storica ma decisamente soft della jihad islamica quanto la guerra del Golfo e l'intifada palestinese.
Un vero gentleman del microfono e della radio-telecronaca, la cui verve affinata oltremanica si è scontrata con le tipiche italianità del precariato, dei giovani e delle recenti elezioni francesi.
Poi, per il leccese anglofilo un angolo "retrò" in cui si raccontava appena sedicenne a Oxford con le pratiche per l'apprendimento dello "style very british": umorismo scanzonato che ha toccato la Regina quanto i Beatles, il thè delle 5 quanto i gloriosi college, tutto convogliato nel libro "Dio ci salvi dagli Inglesi, o no?".
Paventando una situazione piuttosto difficile per i giornalisti pubblicisti e sottolineando l'importanza dei linguaggi multimediali, Caprarica ha salutato la Mostra aggiungendo una perla che ha impreziosito l'orgoglio degli organizzatori.
Nei giorni seguenti, Sandro Turco, responsabile della redazione sportiva di Mondoradio, ha voluto dare un contributo speciale organizzando un incontro con numerose firme e voci della radiocronaca sportiva, punteggiata dalle testimonianze audio-storiche di Nicolò Carosio in Italia-Cecoslovacchia.
Tra i convenuti, Elio Donno del Corriere dello Sport, Giuseppe Ianuso di TeleRama, Bruno Conte (Radio Diffusione) gruppo TeleNorba, Oronzo Russo attuale corrispondente del Casarano che ammaliava la platea descrivendo la sua prima volta in diretta dal comunale di Tricase: una prolunga telefonica di circa un chilometro lo legava a un cursore dello studio di Radio Capo.
E poi Loredana Di Cuonzo, voce storica leccese che insieme all'indimenticato Fulvio Monaco, seppe regalare al Salento professionalità e l'idea aziendale della radio.
Nel giorno che anticipava la chiusura della Mostra, gli studenti dell'Istituto Magistrale Scienze Sociali COMI di Tricase, hanno interloquito con i due moderatori, Lucio Del Casale e Mariolina Dell'Abate, responsabile redazione giornalistica che insieme a Carmine Zocco e all'Assessore Chiara Vantaggiato (Politiche della Partecipazione), hanno promosso un incontro sull'importanza della radio dalla nascita ad oggi, ripercorrendo proprio da quel 1901, quella comunicazione immediata e globale, da Marconi allo Streaming, dalla frequenza gracchiata a quella digitale.
Analizzando poi un recente sondaggio sui giovani e la radio, è emersa una certa latitanza da parte dei ragazzi nell'ascoltarla, come una sorta di avversione giustificata a loro parere dalla moderna tecnologia che fa di un iPod per esempio lo strumento da usare e sfruttare secondo le proprie esigenze o di Internet quello che permette di scaricare la musica a costi zero.
Unita a questa sottile riflessione però, anche l'ingenuo entusiasmo di chi chiedeva come entrare a far parte di uno staff radio, o di come promuoversi cronisti.
Mai si pensava, dopo 30 anni, di professarci attori di questo evento mediatico, ora speaker, ora cronisti, ora organizzatori, ora coscienti di avere tra le mani uno strumento potente, che entra nelle case di tutti, come Mondoradio appunto: oggi pronta a raccontare i fatti del Salento, le polemiche sulla s.s. 275, la santità di don Tonino Bello, piuttosto che il nuovo libro del Papa.
Sempre dentro la notizia in ogni dove con Luigi Russo, sagace e delicato moderatore, dentro agli eventi sportivi, musicali e redazionali, dentro le crisi delle aziende, dentro la cronaca difficile e insanguinata.
Grazie a tutti quelli che in maniera discreta, come Michele Turco, hanno lavorato con noi, e che doverosamente citiamo in questi titoli di coda. Grazie a tutti per i contributi fotografici e per la passione nella ricerca storica.
Abbiamo percorso insieme 6 lustri della nostra vita, raccontandoci in questa Mostra, facendo vibrare le voci sulle vostre radio, ma la nostra missione parlerà sempre di libertà, d'antenna!
Grazie a voi che amate la RADIO

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