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Pino e la sua band sabato 9 maggio alla Fondazione Palmieri di Lecce con “Note di un viaggio”

L’artista salentino Pino Ingrosso protagonista, sabato 9 maggio alle 20.30, di “Note di un viaggio”, in programma presso la Fondazione Palmieri di Lecce (ex chiesa di San Sebastiano, Vico dei Sotterranei). Con lui, voce solista e chitarra acustica, Francesco Bellanova (chitarre classica), Davide Chiarelli (percussioni e tamburi) e Daniela Guercia (cori e colori percussivi).

Il percorso musicale attraverso il quale Pino Ingrosso e la sua band si muovono è dettato, insieme, da un bisogno di rinnovamento e da un desiderio di qualità. La necessità di trasformare la storia e le tradizioni della musica italiana, con particolare attenzione alla musica salentina, e di fondere antico e nuovo allo stesso tempo, è forse intuizione dettata dai sentimenti; così come lo è la voglia di attingere dal passato, di “usare” la tradizione per trasformare il tutto non solo in chiave di rielaborazione, ma in nuova composizione di spirito contemporaneo. La volontà insomma di costruire sulle ceneri della tradizione una personale identità di uno stile musicale colto-popolare – “coltpop”, lo definisce l’artista – potrebbe essere un punto di partenza per scrivere una nuova pagina al riguardo.

Lo spettacolo “Note di un viaggio” scandisce dunque in tono brillante e assolutamente leggero modi, tradizioni, costumi e usanze proprie del Salento, attraverso i ricordi d’infanzia, i racconti degli anziani, la poesia narrata e la fantasia, coniugando attraverso la rivisitazione musicale delle varie aree territoriali il riaffiorare di colori, suoni e profumi tipici di ogni luogo. E rievocando la memoria di quella civiltà primitiva custodita non solo dal Sud d’Italia, o dal Sud d’Europa, ma dai Sud del mondo. Il tutto si snoda attraverso un percorso musicale ricercato e raffinato, impreziosito dalle splendide doti vocali di Pino Ingrosso che, in questo fantastico viaggio, esalta la grandezza della musica, risorsa capace di superare ogni barriera mentale, e antepone a ogni pregiudizio la riconoscenza verso i nostri avi per il dono dell’unione e della fraternità, valori che rischiano oggi di essere annebbiati da un’ottusa cecità aprioristicamente modernista.

Note di un viaggio”, la poetica della terra e la filosofia dei saperi antichi: insomma, un percorso ancestrale e insieme attualissimo per riflettere su come siamo e per meglio comprendere come dovremmo essere (per la prevendita dei biglietti 380.5275443) 

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