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Palazzo Comi, proteste e appelli per salvare la casa del poeta

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Dopo le recenti polemiche contro il bando per la concessione trentennale di Palazzo Comi a privati, il Comitato "Pro Palazzo Comi – Casa della Cultura" prende posizione. Di seguito il comunicato stampa dello stesso Comitato, datato 30 settembre 2015.

"In una zona culturalmente stagnante quale è il basso Salento e quasi del tutto sprovvisto di istituzioni culturali efficienti, la biblioteca di Comi deve assolvere a una funzione di incentivazione e di confronto, a uno stimolo di promozione umana. Intorno ad essa può ruotare una serie di iniziative adatte ad allargare le visioni, ancora chiuse e campanilistiche, dei nostri paesi, ad approfondire quei movimenti che, prepotenti e vivaci, si vanno manifestando tra i giovani più sensibili, ad elevare gli stessi livelli di discussione e di indagine della popolazione. Ecco perché non è un fatto privato; renderla pienamente agibile è un dovere civico; preservarla da ogni forma di dispersione o di privatizzazione dev’essere impegno politico comune; incrementarla nel patrimonio e nella sua potenzialità socialmente formativa significa precostituire uno degli elementi forse decisivi per l’elevazione culturale e morale delle nostre genti."
Donato Valli, 31 gennaio 1979

Il Comitato, tenuto conto dell’inestimabile valore storico, culturale e sociale di Palazzo Comi, tiene a ribadire quanto segue:

1. La Provincia di Lecce con il Bando di gara per affidamento in concessione del complesso architettonico in questione non ha mai, preliminarmente alla stesura e alla pubblicazione dello stesso, consultato l’Amministrazione del Comune di Tricase in quanto organo politico di rappresentanza dell’intera comunità;

2. La Provincia di Lecce non ha mai, in modo formale né tantomeno informale, interpellato le associazioni e i comitati cittadini che nel corso degli anni (a partire dal 2010, tenendo conto dell’insediamento dell’attuale Amministrazione Provinciale) hanno usufruito dei meravigliosi spazi del complesso per svolgere attività culturali, ricreative e di pubblico interesse;

3. A pagina 1, titolo C, del presente Bando si legge: “La determinazione dei termini e delle modalità relative alla gestione dei servizi e delle attività oggetto della concessione, alle tariffe applicabili, all’esazione di pagamenti, agli orari di apertura e chiusura, alla predisposizione e commercializzazione di materiale illustrativo e di promozione, nonché di quant’altro necessario alla PROFICUA ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE È LASCIATA ALLA DISCREZIONALITÀ DEL CONCESSIONARIO, CHE A TAL FINE, È COSTITUITO UNICO RESPONSABILE SIA DELLA LEGITTIMITÀ DELLE OPERAZIONI E ATTIVITÀ SVOLTE SIA DELLA LORO REMUNERATIVITÀ.”

4. Alla successiva pagina 3, titolo F, si legge: “Viene, quindi, ritenuto opportuno riportare di seguito, a titolo esemplificativo, alcune delle POSSIBILI ATTIVITÀ DEL CONCESSIONARIO: – convegnistica; – gestione museale (gestione della “casa COMI”); – RISTORAZIONE / CAFFETTERIA; – ORGANIZZAZIONE DI INIZIATIVE CULTURALI E DI SVAGO ANCHE COLLEGATE ALLA STORIA DEGLI IMMOBILI, ALLE TRADIZIONI DEL SALENTO; – assistenza e supporto ai turisti; – vendita di prodotti originali tipici del territorio e servizi ai turisti in visita del Salento, con particolare promozione del brand Salento d’Amare. (Si presti dunque particolare attenzione al fatto che la gestione museale viene annoverata quale possibile attività aggiuntiva e a mero titolo esemplificativo, sollevando pertanto il concessionario dall’obbligo giuridico di adempiere alle funzioni di conservazione e preservazione del Fondo Comi e della Casa-museo);

5. In nessun punto, articolo, finanche parentesi del suddetto bando la Provincia di Lecce, che annovera tra le sue funzioni la tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali facenti parte del proprio patrimonio artistico e ambientale, ha ritenuto opportuno VINCOLARE l’operato del CONCESSIONARIO in modo da garantire un’effettiva tutela e valorizzazione del patrimonio relativo al complesso COMI. In particolare, eccetto la richiesta di “un progetto di valorizzazione funzionale per interventi di recupero e ristrutturazione/restauro da effettuare sugli immobili in uso” non vi è né un esplicito riferimento al Museo né tantomeno alle qualifiche del personale addetto agli spazi (si pensi, ad esempio, alla digitalizzazione e all’archiviazione del patrimonio librario);

6. Il comitato è fermamente convinto che nessuno abbia dimenticato il gesto altamente meritorio compiuto nel lontano 1960, quando la Provincia intervenne assumendo in proprio la gestione di Palazzo Comi, sottraendolo a un destino fallimentare, per rilanciarlo come Centro di cultura e di incontro, quale era stato negli anni migliori del poeta. In questo modo il poeta stesso recuperò il suo ruolo di tutore e garante del pregevole patrimonio letterario che aveva creato, consegnandolo intatto alle generazioni future.

Il COMITATO CHIEDE DUNQUE LA REVOCA IMMEDIATA DEL BANDO IN OGGETTO COME UNICO STRUMENTO GIURIDICO DICHIARATO AMMISSIBILE DALLA STESSA VALUTAZIONE TECNICA RICHIESTA DALLA COMMISSIONE CULTURA DELLA PROVINCIA DI LECCE, TENUTASI IN DATA MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2015, NONCHÈ COME UNICA SOLUZIONE PER UNA ADEGUATA RISOLUZIONE DELLA QUESTIONE.

IL COMITATO INTENDE INOLTRE CONTINUARE L’OCCUPAZIONE CULTURALE RIVELATASI, NELLE ULTIME SETTIMANE, UN ESEMPIO VIRTUOSO DI GESTIONE PUBBLICA E DI RI-VALORIZZAZIONE REALE NON SOLO DEGLI IMMOBILI, MA SOPRATTUTTO DI UNA EREDITÀ MORALE DI QUESTI SPAZI.

A TAL FINE IL COMITATO FA APPELLO ALLE ASSOCIAZIONI, AI COMITATI, AI CITTADINI IMPEGNATI E SENSIBILI ALLA QUESTIONE DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL PATRIMONIO SALENTINO E A TUTTI COLORO CHE CONSIDERANO LA STORIA DEI LUOGHI COME UN CONTINUO DIVENIRE E NON COME UN PASSATO ONEROSO DA CONFEZIONARE – E RENDERE APPETIBILE – IN UN BANDO E CON UN BRAND.

IL COMITATO
occupiamocidicultura@gmail.com

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