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Franco Ungaro a Tricase per presentare il libro “Vado a Lecce. Artisti storici e scrittori in giro per la città”

Sabato 7 maggio ore 18,30 presso la Chiesa dei Diavoli a Tricase (Le), verrà presentato il nuovo libro di Franco Ungaro "Vado a Lecce. Artisti storici e scrittori in giro per la città" edito da Kurumuny, durante un incontro promosso dall'associazione Meditinere insieme con il Comune. Dialoga con l'autore, l'ing. Antonio Coppola sindaco di Tricase e il consigliere Carmine Zocco.

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L’ultima avventura letteraria di Franco Ungaro prosegue, dopo Lecce sbarocca, lungo il solco della narrazione urbana. Con Vado a Lecce artisti storici e scrittori in giro per la città  (Edizioni Kurumuny)  Ungaro  ha raccolto e selezionato  testi di oltre quaranta autori, salentini e non, che dagli anni Quaranta  ad oggi hanaino raccontato Lecce attraverso  parole, canzoni e  poesie,  articoli e saggi.

Come scrive Massimo Bray nella prefazione ‘la multiforme raccolta di Ungaro non si limita certo a questo: mescola generi e lingue diverse – marble floor e marble stairs sono ciò che colpisce l’immaginazione di Lee Ranaldo in Lecce, leaving, mentre il grande tenore Tito Schipa canta in salentino la sua Lecce gentile e beddha come un vero e proprio paradisu ’nterra – e ci offre allo stesso tempo un affresco della città che narra sé stessbaa attraverso i suoi artisti, scrittori, giornalisti e poeti, e un mosaico di impressioni fugaci, emozioni, meditazioni scaturite dalla penna dei viaggiatori che l’hanno visitata’.

L’affresco che ne viene fuori  è di una città che incanta e sorprende, emoziona e ammalia, come pure di una città che, non di più e non di meno di altre città, nasconde colpe inconfessate, limiti e contraddizioni

C’è  la Lecce affascinante dell’oro e della pietra barocca. C’è chi racconta il passaggio dalla città povera e contadina degli anni Quaranta  e Cinquanta a quella  gaudente degli anni Ottanta con i prodromi della movida perenne,  da quella visceralmente irrequieta e febbricitante di  Edoardo De Candia e Tonino Caputo a quella ‘patafisica’, strampalata di Nonciclopedia o alla Lecce innevata di Bjorn Larsson. ­­­­­­ C’è Lecce vista con gli occhi e il cuore di unmigrante dal Libano, c’è la Lecce degli innamorati ciechi (Tito Schipa) e quella degli innamorati esigenti . Autori per i quali la geografia si fa poesia, atlante dei sentimenti.

Lecce viene raccontata in auto da Giorgio Caproni, in bicicletta con gli strani incontri di Bruno Brancher,  a piedi da Antonio L. Verri, da una moto come fa il rapper Aban oppure da un treno in partenza (Mario Perrotta) o infine davanti alla plancia gialla attaccata sul treno Milano-Lecce che Roland Barthes osserva nella stazione meneghina.Luoghi, personaggi, caratteri, storie e microstorie narrate da punti di vista, ispirazioni e prospettive diverse con dettagli, curiosità e qualità letterarie diverse.

Vado a Lecce è infine un invito a custodire la memoria e la bellezza della città, un invito ai cittadini, leccesi e non, a scrivere altri e nuovi racconti della città con le proprie immagini e impressioni, con il proprio stile e punto di vista per un progetto artistico e letterario che può e deve diventare  condiviso e partecipato attraverso il coinvolgimento di nuovi attori.

Franco Ungaro è stato sino al marzo 2015 direttore dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. Ha fondato l’Accademia Mediterranea dell’Attore (www.accademiaama.it) e nei giorni scorsi è stato nominato direttore artistico del Teatro San Domenico di Crema. Oltre a numerosi articoli in quotidiani e riviste nazionali e internazionali ha pubblicato Dimettersi dal Sud (Laterza 2006), Lecce sbarocca (2011)

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